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Tecniche Utilizzate
La Terapia Sistemico Relazionale ha il proprio focus nell’ambito delle relazioni umane: lo studio è indirizzato non solo sulla persona, ma bensì sul concetto di sistema, caratterizzato dalle interazioni del singolo, le dinamiche e il processo della comunicazione tra individui. La patologia, quindi, è espressione di un disagio dell’intero sistema collettivo nel quale il paziente vive (ad esempio quello famigliare). Il soggetto portatore del disturbo diventa il componente del sistema-famiglia che manifesta il cattivo funzionamento del sistema, accentrando su di sé tutte le preoccupazioni.
Valutando la forma di psicoterapia più idonea per ogni paziente (ad esempio terapia di coppia, famiglia o individuale), durante la Terapia Sistemico Relazionale il terapeuta aiuta il paziente a gestire e risolvere il suo malessere lavorando intorno alle problematiche gerarchiche e comunicative del sistema, attraverso esercizi svolti durante le sedute terapeutiche e a casa.
La Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) osserva la relazione tra pensieri, emozioni e comportamento rispetto il contesto nel quale si presenta il problema della persona. La realtà in sé non crea il disturbo ma è l’interpretazione e percezione degli eventi esterni che determina la risposta emotiva e comportamentale. Per questo motivo, durante il trattamento il terapeuta lavora principalmente individuando, analizzando e sostituendo i pensieri disfunzionali per poi andare a sviluppare nel paziente abilità mirate alla gestione delle situazioni critiche sia a livello psicologico (es. self-talk positivo) che fisico (tecniche di rilassamento).
L’ipnosi è uno stato di alterazione della percezione e della coscienza della realtà circostante. Al contrario di quello che normalmente si pensa, l’ipnosi non è un fenomeno mistico o soprannaturale. Entrare in uno stato di trance significa entrare in uno stato di rilassamento profondo e di equilibrio psichico e fisico, che consente alla persona di scoprire ed elaborare le proprie risorse inconsce in funzione del proprio benessere psicologico.
Proprio per le sue caratteristiche, l’ipnosi viene utilizzata in psicoterapia per affrontare patologie psicosomatiche e disturbi psichici, in quanto favorisce il rilassamento e lo sblocco delle rigide percezioni della realtà. Tramite suggestioni strutturate in modo efficace rispetto al paziente, aiuta a raggiungere lo stato di benessere e a lavorare inconsciamente sui propri problemi e obiettivi.
Il Training Autogeno (TA) è una tecnica di rilassamento psicofisiologica utile al mantenimento dell'equilibrio dei processi e degli stati fisiologici e psicologici di chi la pratica.
Il training autogeno può essere appreso attraverso un percorso individuale o di gruppo. Attraverso la costante pratica di esercizi a livello corporeo (sistema muscolare, sistema cardiocircolatorio, sistema respiratorio) e mentale (processi immaginativi), permette di recuperare la naturale capacità di rilassarsi spesso compromessa da ritmi frenetici e stressanti.
Il TA viene utilizzato soprattutto per la gestione delle tensioni quotidiane e dei segnali di sovra-attivazione dell’organismo, come aumento di frequenza cardiaca, tensione e rigidità muscolare o scarso controllo delle reazioni emozioni.
L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è uno dei trattamenti più efficaci per l’elaborazione di eventi traumatici (es. malattie croniche, lutti, violenze fisiche e psicologiche, divorzi…) e la risoluzione dei Disturbi da Stress Post Traumatico (DSPT).
Un trauma diventa tale quando il cervello non riesce a processare un evento o situazione critica a causa dell’intensità emotiva provata dall’individuo in quel momento. L’esperienza e le sensazioni connesse vengono quindi congelate con lo stesso carico emotivo vissuto.
Durante il trattamento EMDR, lo psicologo stimola l’elaborazione di tali informazioni tramite rapide stimolazioni bilaterali; sbloccando e rielaborando il ricordo, il paziente a fine trattamento è in grado di ricordare l’accaduto come parte del passato senza percepirne più il malessere.
La Mindfulness è una pratica il cui scopo è il raggiungimento della consapevolezza di sé e del momento presente in maniera non giudicante attraverso particolari tecniche di meditazione. È uno strumento integrativo che in psicoterapia viene utilizzato in diversi ambiti e contesti per migliorare la qualità della vita e il benessere psicologico del paziente.
La Mindfulness mira non tanto al rilassamento corporeo quanto al raggiungimento della consapevolezza di sé stesso, dei propri pensieri, delle proprie sensazioni e della realtà, intesa come qui e ora, che lo circonda. Questa comprensione e accettazione permette di affrontare le situazioni della vita in modo consapevole, riducendo l’influenza degli automatismi e delle abitudini disfunzionali che possono portare alla sofferenza.
La Teoria Polivagale interpreta la risposta autonoma dell’organismo di fronte a sfide e minacce considerando i tre livelli celebrali del sistema nervoso autonomo.
Ciò che mette in luce è la composizione filogenetica del nostro sistema parasimpatico, il quale è composto da due circuiti: quello ventro-vagale (più recente) che guida i muscoli del volto, la voce e il respiro e quello dorso-vagale (più antico) che mantiene l’equilibrio e il controllo delle funzioni viscerali di base (stomaco, intestino tenue, colon, vescica). Secondo la teoria, questi due circuiti andrebbero ad attivarsi a seconda della gravità del pericolo che viene percepito dalla persona. Il primo ha un effetto calmante sul cuore, riduce il livello di attivazione del sistema simpatico e promuove comportamenti d'ingaggio sociale, mentre il circuito più antico ha un’unica reazione possibile, ossia il collasso (shut-down).
In generale, l’obiettivo della terapia basata sulla teoria Polivagale è quello di favorire l’attivazione del sistema più evoluto in situazioni di difficoltà attraverso tecniche integrate centrate sul corpo che permettono di ripristinare l’autoregolazione e il senso di sicurezza.