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La reciprocità nei rapporti interpersonali: un equilibrio delicato

La reciprocità è uno dei pilastri fondamentali delle relazioni umane, una dinamica essenziale che permette ai rapporti di svilupparsi in modo sano e armonioso. Nelle interazioni quotidiane, la reciprocità rappresenta l’equilibrio tra il dare e il ricevere, un bilancio che, se mantenuto, può rafforzare legami e promuovere una connessione autentica tra le persone. Tuttavia, quando questo equilibrio viene alterato, il rapporto può entrare in una spirale disfunzionale. La mancanza di reciprocità porta a sentimenti di sfruttamento e risentimento, mentre l’eccesso di generosità da parte di uno può creare dipendenza e aspettative irrealistiche nell’altro.

Immaginiamo una situazione comune: iniziamo a fare qualcosa di gentile per qualcuno. La prima volta, il nostro gesto viene accolto con gratitudine, un sentimento che rinsalda il legame e crea una base di fiducia e apprezzamento. Tuttavia, con il ripetersi del gesto, l’atteggiamento dell’altra persona cambia. Da un semplice apprezzamento, si passa a una fase in cui l’azione viene anticipata, poi aspettata come se fosse dovuta, fino a diventare percepita come un diritto acquisito. Questo processo può portare la persona a credere di meritare ciò che riceve, senza più riconoscere l’atto di generosità iniziale. Infine, se questa dinamica continua senza un bilancio adeguato, si instaura una dipendenza emotiva, dove la persona che riceve sente di non poter più fare a meno di ciò che gli viene dato. In alcuni casi, questa dipendenza può evolversi in una pretesa quasi prepotente verso l’altro, con meccanismi che possono arrivare ad agire sul senso di colpa, facendo sentire l’altro sbagliato se non continua a dare come ha sempre fatto.po

Quando ci si rende conto che la relazione è diventata unidirezionale, senza più reciprocità, emergono sentimenti di frustrazione e risentimento. Chi dà continuamente senza ricevere nulla in cambio può sentirsi sfruttato e usato, portando a una rottura emotiva e, spesso, alla fine del rapporto. Questo ciclo disfunzionale non solo danneggia la relazione stessa, ma può anche avere un impatto negativo sul benessere emotivo di entrambe le parti coinvolte. La mancanza di reciprocità mina la fiducia e la connessione autentica, elementi fondamentali per una relazione sana e gratificante. Tuttavia, questa rottura emotiva può rappresentare una svolta positiva. Se un rapporto non rientra nel gioco virtuoso dello scambio e della reciprocità, è bene che si chiuda, nel caso in cui non riesca a ristrutturarsi e riequilibrarsi. Il vero problema si verifica quando la relazione non si chiude e si innesca una dinamica disfunzionale, dove il rapporto rimane anche se basato su frustrazione e delusione.

La quotidianità e i suoi problemi possono facilmente minare questo equilibrio. A tutti capita di attraversare periodi in cui si litiga più spesso su questioni banali della vita quotidiana: chi porta giù il cane? Chi compra il latte? Non hai fatto questo… non hai fatto quello! Queste piccole frustrazioni possono sembrare insignificanti, ma in realtà rappresentano un microcosmo di dinamiche più profonde che influenzano la relazione.

Nei conflitti riguardanti le banalità c’è tutto il nostro mondo e tutto il mondo della coppia. Le emozioni che innescano i piccoli conflitti quotidiani sono le stesse che accompagnano i dibattiti sulle grandi decisioni o che si attivano stimolate dai comportamenti del partner. Nei momenti di forte attivazione emotiva, ognuno dei due partner ha difficoltà a riconoscere come legittimi i bisogni e i sentimenti dell’altro: il senso di appartenenza e di reciprocità si indeboliscono. Quando ciò accade, può diventare necessario fare ricorso all’intervento di uno specialista per ritrovare la sintonia perduta e prendere consapevolezza delle dinamiche che allontanano.

Durante i conflitti, se non vengono focalizzate ed elaborate, le emozioni possono aumentare la sensibilità personale a certi fatti, al punto che ogni evento futuro della coppia sarà valutato alla luce di quella sensibilità. Non importa se si parlerà di questioni importanti o di come si usa il tubetto del dentifricio: l’aspetto principale diventerà la ridefinizione o la messa alla prova della relazione, piuttosto che il contenuto della discussione stessa. Ad esempio, se uno dei partner ha fatto qualcosa che ha stimolato sentimenti di trascuratezza, lo stesso sentimento emergerà in questioni banali, come dimenticarsi di comprare il latte o di fare qualcosa che gli è stato chiesto. Uno sguardo, una distrazione, una parola possono attivare sentimenti di trascuratezza, responsabilità, inadeguatezza, insicurezza o rifiuto.

Queste dinamiche di attribuzione delle emozioni possono essere all’origine di profonde cadute dell’umore o di irritazione e rabbia. Se le emozioni vengono attribuite totalmente a sé stessi, si può sperimentare una sensazione di inadeguatezza e di non essere all’altezza. Se invece vengono attribuite totalmente all’altro, possono emergere sentimenti di rabbia e risentimento verso il partner, visto come inadeguato, egoista o disinteressato. Tuttavia, le reazioni emotive sono il risultato del proprio modo di essere e di reagire alla vita, stimolate dal partner ma non dipendenti completamente da lui.

Nonostante queste sfide, è possibile superare i piccoli e grandi turbamenti della vita di coppia. Scoprire le risorse interne della relazione e trovare un equilibrio nell’attribuzione delle reciproche responsabilità sono elementi importanti per mantenere una buona reciprocità. Questi sono indicatori predittivi della stabilità del legame e della capacità della coppia di navigare insieme attraverso le difficoltà.

La gestione del conflitto nella coppia e la crescita nel rapporto in termini di reciprocità si imparano proprio dalle piccole cose, come il tubetto del dentifricio. È qui che si manifesta il concetto di frattali: le piccole cose ripetute costruiscono quelle grandi. Le piccole attenzioni quotidiane, il riconoscimento e la gestione dei conflitti minori, se ripetute e curate, costruiscono una base solida e resiliente per affrontare le sfide più grandi. In questo modo, ogni gesto e ogni parola contribuiscono a rafforzare l’intero rapporto, rendendolo più forte e armonioso.

Bibliografia

“The Five Love Languages: How to Express Heartfelt Commitment to Your Mate” di Gary Chapman

“Nonviolent Communication: A Language of Life” di Marshall B. Rosenberg

“Hold Me Tight: Seven Conversations for a Lifetime of Love” di Dr. Sue Johnson

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